Gli impianti solari termici rientrano tra i sistemi più efficienti per convertire l’irraggiamento del Sole in energia termica, la quale può essere sfruttata per scopi civili ed industriali, sia per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) che per il riscaldamento (solar heating) ed, in alcuni casi particolari, perfino per il raffrescamento (solar cooling).

 

La descrizione dei componenti principali ed il funzionamento di tali sistemi è così riassumibile: un pannello collettore atto alla captazione dell’irraggiamento solare raccoglie il calore del Sole e, tramite un circuito che scorre al suo interno contenente un liquido termovettore (solitamente in glicole, tipo l’anti gelo delle auto), trasporta tale energia termica fino ad un boiler. All’interno di questo l’acqua fredda, proveniente dall’impianto idrico dell’edificio, viene riscaldata tramite una serpentina “scambiatrice” e poi prelevata direttamente per l’uso sanitario o per il riscaldamento. Nel caso in cui la temperatura dell’acqua all’interno del boiler non sia sufficiente per l’uso di cui si necessita (per esempio per fare una doccia, o per riscaldare le stanze), entra in funzione comunque la caldaia ad integrazione della restante parte di temperatura da raggiungere.

 

I pannelli solari termici maggiormente utilizzati si dividono in due tipi: i collettori piani, altamente performanti d’estate ma poco produttivi d’inverno, ed i collettori con i tubi sotto-vuoto che, invece offrono una buona resa anche nelle condizioni ambientali più fredde.

 

Gli impianti solari termici possono essere o “a circolazione naturale”, oppure “a circolazione forzata”: nel primo caso il boiler è posto direttamente sopra al collettore ed il circolo del liquido termo-vettore avviene “naturalmente” per effetto della tendenza della parte più calda a salire rispetto a quella più fredda; nel secondo caso, il boiler viene posto all’interno dell’edificio e la circolazione del liquido è comandata elettronicamente da una centralina.

 

Per quanto riguarda i guadagni derivanti da questo tipo di investimenti, in primis il solare termico genera dei risparmi nelle bollette del gas/metano che possono variare tra un 60-90% nel caso di uso esclusivo per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) ed un massimo del 40% nel caso venga utilizzato anche per il riscaldamento.

 

In secondo luogo, attualmente tale tipologia di impianti rientra negli interventi di “efficienza energetica”, potendo godere perciò di una detrazione fiscale ai fini IRPEF del 65% (fino al termine del 2014), o in alternativa degli incentivi del Conto Termico grazie a cui poter ricevere accrediti monetari per un massimo 2/5 anni a seconda dei mq della superficie dei collettori.

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